Vertigini

In questo momento mi trovo a Singapore, il mio orologio da polso segna le 8 meno un quarto, il cellulare che si è aggiornato dal solo sul nuovo fuso segna le due meno un quarto (di notte), quello biologico è talmente fuori fase che sa solo di non avere sonno. Come sia possibile non so visto che la notte l’ho passata in aereo e sarò riuscito a dormire un massimo di 5 ore a più riprese. La cosa strana, è che nonostante tutte queste premesse, il pensiero che mi viene in mente da scrivere riguarda non il viaggio, non l’aereo, non il deserto visto in volo a Dubai né la prima impressione di Singapore. In questa “notte” di insonnia voglio parlare di vertigini, quella che comunemente consideriamo la paura dell’altezza.

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E semm partii

È arrivato il momento, proprio ora mi sto imbarcando per Singapore e sento che la canzone dei Van De Sfroos riassuma esattamente quello che mi sento. Ovviamente i tempi sono cambiati: non sto partendo in nave ma in aereo e non è l’America la destinazione. Però l’idea di fondo è la stessa: qua da noi il futuro è grigio, proviamo quindi ad andare all’altro capo del mondo.

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