Bye bye America

Nothing says America like bbqSono passati quasi due anni da quando ho firmato per venire a lavorare qui in America ed ora mi ritrovo nuovamente su un aereo, lasciandomi la vecchia vita alle spalle e pronto per iniziare un nuovo capitolo.

Ho vissuto due anni felici, ho conosciuto nuovi amici e fatto esperienze molto interessanti. Devo ammettere che un po’ mi spiace lasciarmi alle spalle tutto questo, ma è arrivato il momento di cambiare.

No, non ancora quello di tornare in Italia. È forse un po’ triste a dirsi, ma il mondo là fuori è così grande, ci sono ancora tante cose da vedere ed esperienze da vivere che non me la sento ancora di fermarmi.

Purdue UniversityPer il momento mi lascio alle spalle l’America e Purdue, l’università dove ho lavorato. Mi rendo conto solo ora di non averne mai parlato qua, probabilmente lo farò in futuro, quando avrò voglia di rivangarne un po’ i ricordi. Per ora basti dire che mi ha permesso di vivere in un ambiente veramente multiculturale, dove ho avuto modo di conoscere persone da tutto il mondo, ma anche altri italiani. Tutte persone con cui spero di riuscire a tenere i contatti.

Il problema principale è che qua sono nel mid-west, la zona “triste” degli States, spersa tra campi di grano e poco altro. Volendo uscire da questa cittadina bisogna guidare almeno per un’ora se si vuole raggiungere una città più grande, Indianapolis, o per due ore se si vuole arrivare ad una città più interessante, Chicago.

Ci sono molte cose dell’America che non sono riuscito a vedere nonostante il grandioso viaggio dell’estate passata, quindi conto di tornarci in futuro. Ci sono anche molte cose che mi mancheranno: le loro steakhouse ad esempio, devo ammettere che sanno come cucinare la carne; le cheesecake e i brownie, sempre per rimanere in ambito culinario; le strade ampie ed i parcheggi comodi, per cambiare stile. Non mi mancherà invece tutto il resto della cucina: l’assenza quasi totale di formaggi ed insaccati e quello che qua chiamano, impropriamente, pizza.

Per ora si torna in Europa. Una breve vacanza a casa tra familiari ed amici, e poi si partirà ancora, anche se questa volta per una destinazione molto più a portata di mano.

Verso il futuro e con ottimismo. A breve scriverò della nuova vita e del nuovo, spero molto eccitante, lavoro.

San Francisco

Il Golden Gate Bridge

Il Golden Gate Bridge

Mi viene difficile descrivere San Francisco. Parto dicendo che l’ho trovata una bella città, una di quelle in cui mi piacerebbe viverci per intenderci. Il suo lato negativo è il tempo: la baia dove si trova crea delle correnti fredde che fanno apparire l’estate a tratti un po’ troppo autunnale. La cosa positiva è che, a quanto mi è stato riferito, l’inverno rimane parecchio mite e le mezze stagioni sono comunque piacevoli.

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Los Angeles

Venice beach

Venice beach

Los Angeles si trova alla fine della Route 66. Dopo tutto questo lungo viaggio sono due le cose che colpiscono: il traffico esagerato della città e l’oceano. Purtroppo come tappa ce la siamo un po’ giocata, nel senso che ci avevamo allocato un paio di giorni pensando che bastassero, ma in realtà uno l’abbiamo perso con un lungo giro nel traffico alla ricerca di luoghi famosi ma poco interessanti. La città è comunque piacevole ed i molti murales e le insegne varie la rendono molto colorata.

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Las Vegas

Una cappella per i matrimoni a Las Vegas

Una cappella per i matrimoni a Las Vegas

Di Las Vegas si possono dire tante cose, ma la prima che mi viene in mente è che il suo soprannome, la città del vizio, è completamente meritato. Quello che colpisce immediatamente sono i colori e le luci, tutti i casinò con la gente che gioca e le varie slot machine che sfoggiano varie tematiche prese per lo più da film o serie televisive di culto. Ma andiamo con ordine.

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Parchi tra Utah ed Arizona

RangerArrivati in Arizona, è possibile fare una corposa deviazione dal tracciato della Route 66 è visitare un buon numero di parchi naturali. I nostri piani iniziali prevedevano nell’ordine: la Monument Valley, il Bryce Canyon, l’Antelope Canyon ed il Grand Canyon. Putroppo, siamo arrivati all’Antelope Canyon in un giorno di forte pioggia e le visite, unicamente guidate, erano chiuse per motivi di sicurezza.

Ognuno di questi parchi ha le sue peculiarità, i panorami che offrono sono molto diversi e tutti molto suggestivi. Non riporto i prezzi perché si possono facilmente trovare sui rispettivi siti ufficiali, ma dico per semplicità che solitamente si paga ad auto una cifra tra i 20 ed i 30 $ e spesso l’ingresso è valido per una manciata di giorni consecutivi.

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