Parchi tra Utah ed Arizona

RangerArrivati in Arizona, è possibile fare una corposa deviazione dal tracciato della Route 66 è visitare un buon numero di parchi naturali. I nostri piani iniziali prevedevano nell’ordine: la Monument Valley, il Bryce Canyon, l’Antelope Canyon ed il Grand Canyon. Putroppo, siamo arrivati all’Antelope Canyon in un giorno di forte pioggia e le visite, unicamente guidate, erano chiuse per motivi di sicurezza.

Ognuno di questi parchi ha le sue peculiarità, i panorami che offrono sono molto diversi e tutti molto suggestivi. Non riporto i prezzi perché si possono facilmente trovare sui rispettivi siti ufficiali, ma dico per semplicità che solitamente si paga ad auto una cifra tra i 20 ed i 30 $ e spesso l’ingresso è valido per una manciata di giorni consecutivi.

La Monument Valley

La Monument Valley è il classico panorama da film western: un paesaggio per lo più desertico e piatto con alte formazioni rocciose rosse. Il parco fa parte di territorio Navajo. Una cosa poco nota, è che i nativi americani sono un popolo sovrano nelle loro riserve. Non conosco i dettagli di questi trattati, ma da quel che ho capito è ma sostanzialmente un modo con cui i nuovi americani si sono scusati con i nativi di tutti i trattati rotti durante la corsa all’ovest.

La particolarità di questo parco è che si visita per lo più in macchina. Ci sono ovviamente diversi punti panoramici dove si parcheggia e si fanno quattro passi, ma mancano i classici sentieri dove ci si può perdere in lunghe camminate. Questo rende la visita del parco relativamente veloce. Dato che tutti i percorsi sono sterrati, è anche importante arrivare con una macchina adeguata: ricordo che abbiamo visto un paio di persone entrare con una bella decapottabile sportiva, immagino che si siano trovati la sabbia anche nelle mutante prima di fare in tempo a chiudere la capote. Inoltre ci sono un po’ di salite e discese dove una macchina un po’ troppo assettata potrebbe insabbiarsi facilmente. Questo dettaglio ha però reso tremendamente felice il mio amico che ha potuto divertirsi non poco con la guida sullo sterrato.

Bryce Canyon

Il Bryce Canyon, a differenza di quanto afferma il nome, non è un vero canyon. Nel senso che non è stato scavato da un fiume ma è invece il risultato di opere di erosione di pioggia e vento. Il panorama è quindi totalmente diverso dalla classica gola che ci si potrebbe aspettare, mostrando invece una serie di colonne di un bel colore rosso-arancio.

L’ingresso del parco è sulla parte alta, dove si può dominare bene il panorama, ma è poi possibile percorrere numerosi sentieri che scendono tra le varie formazioni rocciose. Un’interessante, per quanto costosa alternativa, è fare un giro a dorso di mulo. Purtroppo il poco tempo a disposizione non ci ha permesso di fare questa esperienza.

Grand Canyon

Il Grand Canyon è immenso, questo è il primo pensiero che mi viene in mente: il suo nome non mente. È così grande che mi viene da dire sia fuori scala rispetto a quello che siamo solitamente abituati a considerare. La generale assenza di riferimenti rende veramente difficile valutarne l’ampiezza, ma appena si riescono a scorgere forme conosciute ci si rende subito conto della sua maestosità.

La cosa che mi ha un po’ deluso, se così si può dire, è che questa sua immensità rende difficile apprezzarlo. Ad esempio sono pochi i punti dove si può scorgere il Colorado, il fiume che lo ha scavato, semplicemente perché il canyon così fondo e largo da nasconderlo.

È importante sapere che il Grand Canyon è diviso in due parchi diversi, io ho visitato il South Rim, e posso dire che la cosa comoda di questo fronte è la presenza di una serie di autobus navetta che permettono di raggiungere i vari punti panoramici. Ho sentito parlare bene anche del North Rim; da quel che mi è stato detto è meno turistico ma offre un’interessante passeggiata su un ponte col fondo in vetro.

Conclusioni

Concludendo, è difficile dire quale sia il più bello o anche solo fare un ordine. Ognuno ha le sue peculiarità e vale una visita. La mia opinione è che, vivendo nelle prossimità, varrebbe la pena di comprare il biglietto annuale e passarci spesso e volentieri per fare una passeggiata, provare un sentiero nuovo o scoprire un nuovo scorcio.

Infine, come sempre, il rimando all’indice della vacanza.

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Un pensiero su “Parchi tra Utah ed Arizona

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