New York, la città che non dorme mai. E che forse un po’ di riposo gli farebbe bene. Ma anticipiamo subito le mie impressioni: di tutte le città visitate durante il viaggio, New York è quella che mi è piaciuta meno. Sia ben chiaro: dal punto di vista turistico è comunque godibile e la consiglio, ma non credo che potrei resistere più di una settimana a viverci.
Comunque, andiamo in ordine e vediamo punto per punto quello che si può fare. Arrivando da turista, si deve valutare bene la scelta di prendere il biglietto CityPass che dà diritto all’accesso ad una serie di attrazioni turistiche ad un prezzo scontato. È bene fare i conti esatti di quello che si vuole vedere in modo da essere sicuri che ne valga la pena. Usando tutti gli ingressi disponibili si risparmia parecchio, ma se se ne vogliono saltare alcuni, i biglietti singoli potrebbero convenire.
Statua della Libertà
Dal punto di vista turistico, è d’obbligo vedere la statua della Libertà. Anche se per visitarla dall’interno bisogna prenotare con qualche mese d’anticipo, si può comunque arrivare fino alla base. Quando si prende il traghetto per arrivare alla statua, vale la pena di fare tappa anche ad Ellis Island. Questa è un’isola usata come approdo per le navi in arrivo dall’Europa, e quindi designata a svolgere le pratiche per l’immigrazione. Ora è adibita a museo a ricordo di questa sua fase storica. Da italiano residente in America, devo dire che la visita mi ha toccato parecchio; da un lato perché fa apprezzare l’avanzamento avvenuto, dall’altro anche perché aiuta a vedere come la storia spesso tenda a ripetersi tra xenofobia e blocco delle frontiere.
Times Square
La piazza principale di New York, Times Square, è un altro luogo chiave e rappresenta quello che è veramente il cuore che non dorme mai della città. Arrivando la sera col buio si rimane immediatamente abbagliati dalla luce degli schermi pubblicitari: tutti i negozi attorno sono aperti 24 ore su 24 ed uscendo da questi si ha l’impressione che sia sempre giorno. La piazza è sempre gremita di persone, artisti di strada e predicatori. Gli artisti di strada sono per lo più persone con costumi strani che chiedono soldi a chi vuole fargli foto. Mentre i predicatori sono persone che fanno discorsi, talvolta molto sconnessi e sconclusionati, ma che possono essere divertenti da seguire; se non altro perché fanno parte del folklore locale. Per il resto è solo un luogo molto caotico, ma è d’obbligo passarci.
Musei
Premetto che il mio parere è che da italiani siamo fortunati: siamo abituati a vivere circondati da così tanta arte che i musei diventano una cosa che diamo un po’ per scontata. Quindi non parlerò dell’American Museum of Natural History o del Metropolitan Museum of Art perché sono musei abbastanza classici. Belli di sicuro, che vale la pena vedere, ma con poche cose veramente caratteristiche.
Parlerò quindi dei due musei d’arte moderna che ho visto: il Guggenheim ed il MoMA. La visita è stata fortemente voluta da uno dei miei amici, ed è passata tra lui affascinato per ogni cosa esposta, e la disperata domanda retorica di mia sorella: “Abbiamo veramente pagato per vedere sta roba?”. La mia reazione è stata più pragmatica, tra delle grasse risate e delle tristi riflessioni sulla strada presa dall’arte.
Guggenheim
Il Guggenheim è bello per la sua architettura. Questa sì che la capisco come forma arte moderna: nuove tecniche e materiali che permettono di creare strani ed interessanti concetti di spazio. La parte principale del museo è infatti un grosso tronco di cono rovesciato, il soffitto è occupato da una grande vetrata che illumina bene tutto l’interno ed al posto delle classiche sale, le opere sono esposte ai lati di un grande corridoio a spirale che si appoggia alle pareti esterne. Riguardo alle opere esposte bisogna fare dei distinguo: la parte principale è arte moderna nel senso stretto: vasi rotti, plastiche fuse, fogli pasticciati e cose del genere. C’è però poi una piccola sala a pinacoteca con tante belle opere impressioniste. Ovviamente si possono scattare foto nella prima parte ma non nella seconda. A mio parere è un po’ un’ammissione del tipo: “Fotografa quando vuoi quei vasi rotti o quella ferraglia, tanto al prossimo rinnovo finirà tutto nella spazzatura; ma quei quadri di Monet ci si possono ancora fruttare tanti soldi in diritti d’immagine”.
MoMA
Il MoMA invece è un museo dall’architettura più tradizionale, dove le opere sono organizzate in varie sale ed in un piccolo spazio aperto. Riguardo alle opere esposte invece devo dire che, a fianco di tante cose di dubbio gusto, si trovano anche quadri decisamente famosi e belli, tra i quali svariati van Gogh e qualche Andy Warhol.
9/11 Memorial
Il memoriale delle torri gemelle è difficile da descrivere. Le due immense fontane bordate di marmo nero su cui sono incisi i nomi delle vittime sono già di per sé impressionanti. Ma il tocco finale è dato dal museo: scendendo tra le fondamenta delle torri è possibile vedere raccontata la storia di quello che è accaduto, seguendo i tracciati radar, sentendo le comunicazioni dei soccorsi e vedendo parte degli oggetti ritrovati tra le macerie. Il tutto esposto in un modo che rende veramente impossibile dimenticare.
Conclusioni
Concludo spiegando perché la città non mi è piaciuta. Si capisce chiaramente che la città è cresciuta troppo per il poco spazio a disposizione: edifici altissimi, strade sempre congestionate con taxi che spendono più tempo a suonare il clacson che a muoversi nel traffico. Capisco che una città con più di 10 mila abitanti per chilometro quadrato abbia seri problemi organizzativi, ma la cosa che mi ha colpito più negativamente è il cattivo odore che regna sovrano nelle strade. Inoltre le poche linee di metropolitana che ho avuto modo di usare le ho viste decisamente vecchie ed obsolete. Infine, basta allontanarsi un po’ dal centro per vedere che il resto della città dorme ed anche bene: passate le 8 di sera diventa difficile trovare posti dove mangiare, e molti quartieri assumono un aspetto decisamente poco confortevole.
Chiudo anche questo post con un rimando all’indice generale del viaggio.