Acquari

L’ultimo articolo l’avevo scritto in preda ad una forte malinconia da rientro. Rileggendolo però mi accorgo che non era così scontato: so di essere bravo a nascondere i miei veri pensieri.

Comunque, senza troppe metafore né giri di parole, il pensiero che mi tormentava (e mi ricorre tuttora) è che nel momento in cui si inizia a viaggiare ci si rende conto di quanto piccolo sia il mondo in cui si è soliti vivere. E più si viaggia lontano, più diventa stretto il posto che gli altri sono soliti chiamare casa.

Immagine di eriadan

La vignetta di Eriadan inserita qui sopra rende bene l’idea. Ma il motivo che mi ha spinto a scrivere questa precisazione è una vignetta più recente di XKCD dal nome poco intuitivo “Click and drag“.

Il protagonista, che nei primi tre riquadri vola portato da un palloncino, dice:

Dai racconti mi aspettavo che il mondo fosse triste. Lo era.
E mi aspettavo che fosse meraviglioso. Lo era.
Semplicemente non mi aspettavo che fosse così GROSSO.

La parte geniale di questa vignetta però è la sua interattività: cliccando e trascinando sull’ultimo riquadro si può girare per quel mondo e si possono trovare citazioni di tutti i tipi, da Super Mario a Jurassic Park.

Molto bella l’analisi fatta su Lega Nerd:

Trovo strepitoso e commovente come un espediente così semplice come l’obbligare il visitatore ad un’estenuante click and drag sia così efficace nel creare una sorta di analogia con le gioie e le difficoltà della cosiddetta vita reale: […] riscopriamo il tormento (e il gusto) di vedere le cose un poco alla volta, “camminando” con fatica, senza avere idea di cosa ci sia appena più in là, cosa invece ci siamo persi nella strada a cui abbiamo appena voltato le spalle, impossibilitati a smettere perché siamo sicuri che ci sia molto altro che ci aspetta ma ciò nonostante senza avere nessuna idea di quanto grande possa essere il mondo che stiamo continuando ad esplorare, un passo alla volta, alla cieca.

Ed in tutto questo suo mondo che sono riuscito ad esplorare, la battuta più più bella che ho trovato, seppure nella sua semplicità, è nel riquadro più ad est dove si ritrova il protagonista attaccato al suo palloncino che dice:

Mi chiedo dove fluttuerò poi

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