Le scoperte nel cielo di Singapore

Qualche giorno fa raccontavo quanto sia difficile vedere le stelle a Singapore. Purtroppo, nonostante i giorni passati, posso solo confermare questa difficoltà. Al massimo sono riuscito ad intravedere una manciata di stelle, accerchiata da una coltre di nuvole ed impallidita dalle luci della città. Troppo poco per provare anche solo a riconoscere qualche costellazione.

Nonostante tutto le stelle non sono le uniche cose in cielo, ed oggi voglio parlare appunto di altri due suoi abitanti: il Sole e la Luna.

Ma prima un breve ripasso di geografia astronomica: come dice Wikipedia, i tropici sono i due paralleli di latitudine 23°26’16” N e S che rappresentano la massima latitudine, a nord e a sud dell’equatore, alle quali il sole può raggiungere il suo zenit (il punto esattamente sopra la testa dell’osservatore) durante i solstizi estivi.
All’equatore, invece, il sole si trova allo zenit a mezzogiorno dei due equinozi.

Tutto questo per dire una cosa abbastanza semplice: qua il sole è dannatamente alto a mezzogiorno e giorno e notte sono più o meno sempre della stessa lunghezza, 12 ore circa entrambi.

A questo ero preparato e quindi c’è voluto poco a superare le stranezze iniziali. Ad esempio, per scattare le foto mi capita spesso di cercare la mia ombra per capire come posizionarmi in modo da non essere in controluce; ma verso mezzogiorno l’ombra è ben nascosta sotto i piedi, c’è quindi ben poco da cercare. Anche abituarsi che in questo clima “estivo” alle 8 è già tutto buio è stato strano all’inizio, ma poi ho colto l’occasione al balzo per potere scattare foto in notturna senza dovere fare le ore troppo piccole.

Quello che invece non avevo tenuto conto in maniera adeguata è che, assieme al Sole e le stelle, anche la Luna qua si comporta in maniera strana. In particolare due cose mi hanno colpito: lo spicchio di Luna è molto sdraiato, abbastanza in linea con l’orizzonte ed inoltre riesce a raggiungere punti molto alti nel cielo verso lo zenit.

Stasera camminavo in Orchard road, la via dei centri commerciali. Fa molto paese dei balocchi: luci ovunque, maxi schermi, palazzi con facciate che continuano a cambiare colore per via di intriganti giochi di luci e quanto di più coreografico si possa immaginare. In uno scenario del genere, tra tutto questo inquinamento luminoso e grattacieli da altezze folli, passeggiare vedendo la Luna che ti segue e domina dall’alto fa un effetto strano, molto più strano di un sole esageratamente alto.

Non so spiegare veramente il motivo di questa sensazione. Forse è solo che il sole non siamo abituati a guardarlo, banalmente perché è troppo forte, i nostri semplici occhi non possono reggere la sua vista e quindi possiamo notare le sue stranezze solo in maniera indiretta (le ombre corte in primo luogo). La Luna invece si guarda tranquillamente perché rischiare le notti altrimenti troppo scure; ci è quindi molto più familiare, è abbastanza luminosa per essere vista nonostante l’inquinamento luminoso ed allora trovarla “fuori posto” mette un po’ a disagio. Un disagio piacevole però, di cose nuove da scoprire. Spero di riuscire a scattarle qualche altra foto per immortalarla in questa posa così originale.

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Un pensiero su “Le scoperte nel cielo di Singapore

  1. leggendo questo articolo ho fatto questa considerazione: di solito si considera la tecnologia associata a qualcosa di “freddo/inerte” priva di emozioni dimenticandoi che dietro una macchina c’è comunque un cervello umano che la gestisce ed ecco allora che il cumputer diventa un mezzo per trasmettere emozioni e sensazioni allargando gli orizzonti ( ho letto anche i gli articoli pubblicati da altri a cui si fa riferimento) ma sopratutto (e questo è forse la cosa più importante) “fotografa” a perenne ricordo le emozioni di chi le ha vissute in prima persona.
    Concludo: vuoi vedere che forse la raccolta di biglietti di ingresso ai musei, scontrini autostradali,fatture di campeggi che conservo gelosamente in un angolo della libreria non era altro che un tentativo di epoca pre-computer per conservare il più a lungo possibile le emozioni vissute, con il limite di non poterle trasmettere o farle conoscere e vederle ( le foto costavano … poi fare delle copie…..) ad altri?
    Chi mi può dire cosa c’è dentro quel biglietto sgualcito di un volo Milano – Londra effettuato più di quarant’anni fa?

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