In questi giorni sono diventato un allegro proprietario di un lettore di eBook. Non l’ho cercato, anche se non nego che li guardavo con interesse da tempo, mi è arrivato come regalo natalizio della società per cui lavoro. Quindi, non essendo un gioioso acquisto tecnologico, mi sento di provare a fare una recensione abbastanza imparziale. Sia chiaro fin da subito, non recensisco marca e modello, per quello scriverò un articolo tutto suo, voglio recensire il concetto di eBook stesso come sostituto del libro.Innanzitutto devo spiegare, per chi non lo conoscesse, il mio pensiero a riguardo. Mi trovo esattamente diviso tra due mondi in antitesi: da un lato sono il classico tecnoentusiasta, dall’altro mi sono riscoperto negli ultimi anni un feticista dei libri.
Definirmi tecnoentusiasta è facile, non sono un tipo da acquisti del primo giorno, ma più che altro per limitatezze di budget. Mi capita talvolta di guardare con diffidenza le nuove tecnologie, ma più che altro perché non sono sicuro di come si potrebbero ritagliare un utilizzo nella mia vita quotidiana. Critico spesso utilizzi impropri di tecnologie o tecnologie limitative, ma di per sé sono sempre felice di guardare qualche oggetto nuovo, fosse solo per decidere che non mi serve.
Feticista dei libri invece è una cosa diversa. Non sono uno dei più accaniti lettori che si possano trovare. Però negli ultimi anni ho riscoperto il piacere della lettura, principalmente come mezzo di evasione dal mondo. Non essendo un accanito lettore, quindi, non ho delineato bene una lista di autori che mi piacciono o di generi che prediligo sopra gli altri. Sia ben chiaro, ho i miei gusti, ma preferisco buttarmi un po’ nell’esplorazione di quel mondo che è così vasto. Per fare questo ho riscoperto i mercatini dell’usato che in questo periodo di crisi stanno fiorendo così copiosi. Quindi la scelta di un libro diventa un momento di rilassamento, l’ora o talvolta le due ore che si passano in un negozio umido e polveroso a fare passare libro per libro, guardando le copertine, leggendo i titoli, le brevi descrizioni di quelli che paiono più promettenti sperando di scoprire un bel mondo in cui passare allegre e spensierate ore per quel paio di euro che un libro usato costa.
Dopo quindi questa introduzione, non troppo breve, iniziamo a parlare dei lettori di eBook. Sicuramente hanno i loro pregi, lo schermo in e-ink è praticamente uguale alla carta quindi non si soffre del classico affaticamento che si prova leggendo sui display dei cellulari o dei tablet. Non mi sbilancio sull’autonomia perché non ho ancora esaurito il primo ciclo di carica, ma dovrebbe comunque essere abbastanza alta da non comportare problemi. Si può ingrandire e rimpicciolire la dimensione dei caratteri a piacere, il che la trovo una comodità apprezzabile anche senza avere grossi problemi di vista. Occupa lo spazio di un libro piccolo, il che è comodo per chi come me se lo trascina dietro sempre per tappare i momenti morti con letture fugaci. E puoi appoggiarlo dove ti pare senza rischiare di perdere il segno per un alito di vento o una pagina aperta male.
Andando un po’ più nel dettaglio, io possiedo un Kindle. Come tutti modelli di Amazon offrono un servizio che ho scoperto subito interessante, lo chiamano “documenti personali”. Sostanzialmente tutti gli allegati che spedisci ad una determinata email arrivano direttamente al Kindle appena lo si connette ad Internet tramite una rete wireless.
Ci sono quindi una serie molto ampia di estensioni per i vari browser tramite un pulsante sulla barra degli strumenti permettono di inviare la pagina corrente adeguatamente ripulita delle cose non necessarie. Questo mi permette di non perdere nel nulla i vari racconti, articoli o notizie che trovo quotidianamente in giro per il web ma che poi per mancanza di tempo immediato finiscono nel dimenticatoio.
La lettura è comoda, come già accennato è come leggere carta, il lento refresh dello schermo è comunque più veloce del girare una pagina e non si rischia di girarne due insieme. Infine non importa quando smetti di leggere, non hai segnalibri da posizionare.
Cosa c’è di male quindi? Molto semplice, manca il libro. Non ci sono pagine da scorrere in fretta per ricercare il nome dimenticato, non hai una idea precisa di quanto ci sia da leggere, non puoi dare occhiate fugaci alla costa per capire quanto sei avanzato in una sessione di lettura e non hai coste da ammirare su uno scaffale per ricordarti cosa hai letto.
Ovviamente il lato positivo è che puoi caricare veramente tanti libri, dovendo partire per un viaggio non rischi di rimanere a corto di letture, ed alla peggio basta trovare una wireless per comprare e scaricare un libro in pochi passaggi.
Tutto quello detto fino ad ora tende a tenere l’ago della bilancia in centro, romanticismo da una parte e comodità dall’altra. Il punto finale però, quello che considero nettamente a sfavore degli eBook, è il costo dei libri. Se un libro in edizione economica lo trovo per 7 euro e l’equivalente digitale a 5, sicuramente continuerò a comprarlo cartaceo.
L’edizione digitale alla fine, carenza di romanticismo a parte, è molto vincolata. Quel libro non lo potrò più rivendere, potrò “prestarlo” solo ad amici che avranno lettori compatibili e per un numero massimo di giorni che non deciderò io, ma l’editore. Non potrò regalarlo a qualcuno, non potrò nemmeno lasciarlo in eredità visto che sarà vincolato ad un mio account.
Queste sono tutte cose che potrei accettare, ma non a quel prezzo, comprando un ebook vorrei che avesse il prezzo reale dell’opera, quello che mantiene lo scrittore ed in minima parte la pubblicità ed il supporto dell’editore. Non voglio pagare un prezzo artificiosamente gonfiato perché si vuole mimare un mercato già conosciuto. Vendendo gli ebook non ci sono copisterie che devono stampare, camion che devono viaggiare e fattorini che devono consegnare. Il costo è quello di un sito web e di un misero spazio su disco. Voglio pagare il giusto per possedere il giusto, non un prezzo gonfiato per un diritto d’uso. Perché alla fine il libro cartaceo che compro sarà mio, avrò il diritto di leggerlo, prestarlo e regalarlo; un libro digitale non sarà invece mio, rimarrà dell’editore che, a fronte di un “equo” compenso, mi concederà il privilegio di leggerlo.
Che dire, al momento questa è la mia idea ed è ancora molto traballante. Magari dopo i primi libri letti apprezzerò solo i lati positivi, oppure non riuscirò mai a slegarmi dalla carta e lo userò solo per leggere i testi nati digitali. Solo il tempo potrà decretare il vincitore di questa mia piccola battaglia interiore.