Un giorno a Napoli

Piazza Plebiscito, Napoli

Piazza Plebiscito

Napoli è una città strana da descrivere. Sicuramente ha un suo fascino nascosto, ma è anche una città che mette a disagio e, tal volta, può anche spaventare.

Già uscendo dalla stazione si è letteralmente assaliti da gente che cerca di vendere accendini, calze o amuleti vari. Quando si fa resistenza all’acquisto una delle risposte più comuni è “o guadagno vendendo ai turisti o vado a rubare”. Il secondo impatto si ha col traffico: definirlo caotico è riduttivo; il semaforo pedonale verde non è una garanzia che si possa attraversare la strada.

Palazzo reale, Napoli

Palazzo reale

Ma Napoli nasconde anche tanti tesori. Uno tra i tanti la Cappella Sansevero, dove purtroppo non mi è stato permesso di scattare foto, che custodisce delle sculture in marmo di indescrivibile bellezza tra cui spicca il famoso Cristo velato.

Non mi sono fermato a lungo in questa città, ho quindi potuto dedicare alla sua visita solo un giorno. Mi sono perso sicuramente molte cose importanti, giusto per fare citarne qualcuna: il duomo, le catacombe ed il cimitero delle Fontanelle.

Ma passiamo a descrivere un po’ meglio cosa si può fare a Napoli.

Napoli Sotterranea

Napoli sotterranea

Ingresso alla Napoli sotterranea

Napoli sotterranea è una visita guidata a quello che si nasconde sotto la città. Per riassumere in poche parole quello che si scopre durante questa visita, si può iniziare dicendo che Napoli poggia su un blocco di tufo.

In epoca greca notarono che il modo più semplice per costruire edifici era usare il tufo estratto direttamente dal sottosuolo dove si voleva costruire. Crearono quindi delle immense cave, tanto più grandi quanto più imponenti erano gli edifici soprastanti.

Quando la città divenne romana ci fu l’idea di usare queste cave come acquedotto della città. Vennero quindi collegate tra loro mediante dei cunicoli e rivestite in modo da impermeabilizzare le pareti. L’acquedotto funzionò fino al 1885, quando un’epidemia di colera rese malsana l’acqua in esso contenuta. Si decide quindi di chiuderlo e si iniziò ad usare queste immense cavità come discariche.

Napoli sotterranea, bombe

Le bombe americane lanciate su Napoli

I sotterranei di Napoli tornarono ad una nuova vita con la seconda guerra mondiale, quando nacque la necessità di trovare posti sicuri dai bombardamenti. Venne quindi fatta una colata di cemento a nascondere e livellare il pavimento di rifiuti e vennero chiusi i pozzi verso l’esterno. Diventando una sorta di immenso bunker.

Al giorno d’oggi Napoli Sotterranea è una bellissima visita guidata alla scoperta di questa storia. Il tutto dura poco più di un’ora. Ci sono un bel po’ di scalini da fare, il che rende difficile soprattutto la risalita, ma ne vale la pena ed è anche un ottimo modo per scappare da un pomeriggio troppo afoso.

Napoli sotterranea, tunnel

Un tunnel nella Napoli sotterranea

La visita inizia scendendo in un cunicolo e sentendo una versione decisamente più dettagliata della storia che ho appena descritto. Si possono osservare oggetti lasciati dagli sfollati durante la seconda guerra e si vede un bizzarro esperimento di creare un orto botanico sotterraneo. L’idea era che l’elevata umidità permettesse alle piante di vivere con solo della luce artificiale. Nonostante si sia osservato che effettivamente le piante riescano a sopravvivere per almeno un anno, il progetto fu abbandonato.

Napoli sotterranea, acquedotto

Ricostruzione dell’acquedotto romano nella Napoli sotterranea

Ma la parte più pittoresca della visita è alle stanze dove è stato ricostruito l’acquedotto: la via d’accesso è volutamente poco illuminata, si è costretti a passare in tunnel veramente stretti (da dover camminare di lato) portando una candela a testa per farsi luce. Il rumore dell’acqua che scorre e l’aprirsi alla fine di una sala totalmente allagata ha un qualcosa di magico. La visita poi termina in superficie vedendo i resti di un antico teatro romano divenuto ormai parte delle abitazioni.

La passeggiata minima

spaccanapoli

I mercatini di Spaccanapoli

Avendo avuto meno di una giornata da dedicare alla città ho dovuto studiare un itinerario che mi permettesse di vedere il massimo minimizzando il tempo perso per gli spostamenti. Quindi ho optato per un giro nel centro che toccasse il maggior numero di punti di interesse possibile.

San Gregorio Armeno

San Gregorio Armeno, la via dei presepi

Partendo dalla zona della stazione centrale ci si può dirigere al Duomo, stando attenti a non arrivare come me durante l’orario di chiusura. Da qui mi sono diretto a Spaccanapoli, una delle vie più pittoresche e piene di mercatini, da dove vale la pena poi spostarsi sulla traversa di via S. Gregorio Armeno, la strada con le botteghe dei presepi.

Qui ho interrotto la passeggiata per la visita alla Napoli sotterranea prima e la cappella Sansevero poi.

Maschio Angioino, Napoli

Maschio Angioino

Riprendendo la passeggiata mi sono diretto verso la costa, per scoprire che il Maschio Angioino era attorniato da lavori in corso che rendevano la strada ancora più caotica con un traffico impenetrabile. Il passo successivo è stato deviare per la galleria Umberto Primo e raggiungere poi piazza del Plebiscito, visitare la Basilica che vi si affaccia e fare un giro nel punto panoramico dei giardini del Palazzo Reale.

Castel dell'ovo, Napoli

Castel dell’ovo

L’ultima tappa è stata al Castel dell’Ovo, dove l’accesso è libero e si può vedere un po’ di panorama da sopra le mura.

La giornata è finita facendo quattro passi per trovare un ristorante che non facesse pagare la vista mare, per poi ritornare ed ammirare la costa illuminata dopo il tramonto.

Napoli in notturna

Cosa mangiare

Galleria Umberto Primo, Napoli

Galleria Umberto Primo

Non si può lasciare Napoli senza aver mangiato una pizza. All’ufficio informazioni mi è stato detto di andare a via Tribunali per trovare le pizzerie più tipiche e devo dire che ho apprezzato questo consiglio.

Volendo fare una veloce merenda c’è solo l’imbarazzo della scelta sui dolci, ma il più classico direi che è una buona sfogliatella.

Per quel che riguarda i ristoranti devo dire che ce ne sono parecchi ed a prezzi ragionevoli, in questo caso consiglio di finire la cena con un ottimo babbà.

Conclusioni

Napoli è una bella città, purtroppo è trattata male. Nonostante non abbia visto la famigerata emergenza rifiuti, lo sporco regna ai bordi delle strade perché banalmente i cestini dei rifiuti sono considerati dai più un bizzarro arredo urbano. I graffiti non risparmiano nemmeno i monumenti e l’atteggiamento dei locali spesso spiazza, o peggio spaventa, i turisti. Il che è sicuramente un gran peccato, perché di potenziale ce n’è parecchio.

Napoli street-art

Un po’ di street-art

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