Mi viene difficile descrivere San Francisco. Parto dicendo che l’ho trovata una bella città, una di quelle in cui mi piacerebbe viverci per intenderci. Il suo lato negativo è il tempo: la baia dove si trova crea delle correnti fredde che fanno apparire l’estate a tratti un po’ troppo autunnale. La cosa positiva è che, a quanto mi è stato riferito, l’inverno rimane parecchio mite e le mezze stagioni sono comunque piacevoli.
Quindi, il primo consiglio per chi volesse visitare questa bella città è di portarsi dei vestiti pesanti. Non importa se sarete lì in pieno agosto: non solo un maglione farà comodo, ma anche una giacca leggera potrebbe essere utile. Il tempo è può cambiare repentinamente, si può iniziare con una bella giornata di sole, avere una fitta e fredda nebbia nel pomeriggio, per poi tornare con un clima piacevole la sera. Ancora, questo è quello che ho vissuto nei miei pochi giorni di visita, ma mi è stato detto che è una cosa abbastanza normale.
Come sempre, non pretendo di scrivere una guida turistica, ma semplicemente di lasciare un po’ delle mie impressioni e dei miei suggerimenti: la città contiene sicuramente più cose di quelle che io sono riuscito a vedere e comunque più di quelle che mi sento di descrivere qua.
Uno dei simboli di San Francisco sono sicuramente i suoi tram, non ho avuto l’occasione di farci una corsa, ma è comunque bello vederli in giro. Una cosa che colpisce molto girando semplicemente tra le strade è la quantità di salite e discese che ci sono: la città è praticamente fatta su una montagnola che scende diretta verso il mare, le strade dritte permettono di vedere fino alla costa e, data la loro estrema pendenza, creano un paesaggio decisamente scenico.
Sempre passeggiando per la città, vale la pena fare un giro tra i moli: sono molto turistici e pieni di negozietti carini se si vuole portare a casa qualche souvenir. Sempre dai moli è poi possibile fare un giro in barca per la baia. Per la visita guidata di Alcatraz bisogna prenotare con largo anticipo, motivo per cui non abbiamo avuto modo di farla, ma il giro in tragetto attorno all’isola è possibile farlo senza troppi problemi. La visione comunque è suggestiva e, se si conta che il giro include anche un passaggio sotto il Golden Gate Bridge, direi che entra a pieno titolo in una delle tappe obbligate.
Sempre parlando del Golden Gate Bridge, mi vien da dire che non ha molto senso farlo in macchina: non si ha tempo di ammirare il panorama ed è ben costoso se fatto in direzione San Francisco. Ad avere un po’ di tempo e di fiato, la cosa bella è noleggiare una bicicletta e visitarlo in questo modo. C’è comunque da considerare che si dovranno fare un po’ di salite e discese e la strada è comunque tanta, consiglio di allocare almeno un pomeriggio intero per questo tipo di visita, se non tutta una giornata.
Quello che invece mi ha lasciato un po’ perplesso è stato l’orto botanico, che alla fine è essenzialmente un parco a tratti nemmeno troppo particolare. Non mi sento di sconsigliarlo, ma di sicuro non lo considero una tappa fondamentale.
E così, a sei mesi dalla fine fine della vacanza, riesco a finire anche questo breve diario di bordo, che spero possa venire utile a chi un giorno vorrà provare ad imbarcarsi in un’avventura simile. Un saluto a chi ha avuto la pazienza di seguirmi fino a qui.